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I Messapi: i primi "salentini" della storia

 L’origine di questa popolazione è incerta: secondo lo scrittore Virgilio, i Messapi erano di origine cretese, mentre gli studiosi contemporanei, dopo aver valutato le recenti scoperte archeologiche, sono concordi nell’affermare che sia l’antica Illiria (territorio compreso tra l’attuale Albania, Montenegro e Dalmazia) il loro paese di origine.

L’antico popolo messapico cominciò la colonizzazione della penisola partendo dalle zone a sud, nei pressi di Santa Maria di Leuca, risalendo verso Otranto. Fu così che nacquero città come Alezio, Ugento, Otranto, Brindisi, Vereto a Patù, Ceglie Messapica, Vaste a Poggiardo, Oria, Nardò, Mesagne, Cavallino, Roca Vecchia, Egnazia, Rudiae, Manduria. 

I Greci avevano indicato questa terra con il nome “Messapia”, cioè “terra tra le acque”, in quanto bagnata da due mari; nome che poi passò alle popolazioni che vi abitavano. Nonostante il frequente contatto con la civiltà greca, i Messapi conservarono per lungo tempo caratteri culturali precisi e distinti: sappiamo che furono allevatori di cavalli, etnicamente compatti, tanto da difendere a lungo la loro indipendenza. Nel 473 a.C. sconfissero Taranto, città di gran lunga più potente. Solo la forza di Roma riuscì a dominarli, a metà del III secolo a.C.; fu così che cominciò il rapido declino di questa civiltà.

Il periodo di fioritura della civiltà messapica fu il periodo tra VI-V secolo a.C.: risalgono a quest’epoca la comparsa della scrittura con alfabeto greco, i rituali religiosi, abitazioni più articolate con muri in pietra e copertura con tegole. I reperti che sono giunti ai giorni nostri però risalgono al periodo successivo (IV-III secolo a.C.). Si tratta di una serie di oggetti e vestigia monumentali. Tra questi vi sono le “trozzelle”, una tipologia di anfora in terracotta, decorata con pittura rossastra; antiche mura di città; tombe e corredi funerari.

La scoperta più importante però è stata senz’altro la “Mappa di Soleto”, la più antica carta geografica che si conosca. È stata ritrovata durante una campagna di scavi in un insediamento messapico a Soleto. È un frammento di un coccio su cui è presente un disegno del Salento con i centri più importanti dell’antichità, scritti in lingua messapica.

mappa soleto

La loro lingua in realtà resta ancora oggi un mistero e di difficile interpretazione, pur presentando affinità con l’albanese.

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