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Visitare Gioia del Colle, cosa vedere e cosa fare

Gioia del Colle

Sull'altopiano della Murgia barese, ad oltre 350 metri d'altezza, sorge Gioia del Colle, comune di oltre 28.000 abitanti posto a metà strada tra il mare Adriatico ed il mar Ionio. Le leggende e le tradizioni sulle origini del nome si rincorrono, ma la più accredita resta quella relativa alla presenza in loco della famiglia bizantina Joannakis, dalla cui riduzione del cognome sarebbe derivato l'appellativo Joha, col passare del tempo diventato Gioia.

L'abitato antico fu ripreso e ricostruito dal primo feudatario normanno, che diede nuova vita anche al castello e ad alcune strutture religiose. Anche Federico II di Svevia ebbe un ruolo da protagonista nel processo di sviluppo del borgo e del suo castello, rifondati entrambi nel 1230.

Fra le architetture di maggior pregio non si può prescindere dal menzionare il castello normanno svevo, la cui origine è ascrivibile al IX secolo. Il nucleo originario bizantino fu costruito per ospitare le genti del posto in caso di scorribande nemiche. In seguito, il castello fu ampliato dal primo feudatario normanno dell'area di Gioia del Colle, Riccardo Siniscalco. Il fortilizio bizantino divenne una residenza nobiliare che tuttavia venne presto distrutta, prima di diventare ciò che oggi possiamo ammirare.

Agli Svevi, ed in particolare a Federico II, dobbiamo la sistemazione attuale del castello, che venne riedificato nel 1230, secondo la tipologia classica dei castelli federiciani: cortile interno con le quattro torri angolari. A partire dal 1977, il castello è diventato sede del Museo archeologico nazionale di Gioia del Colle, nel quale sono esposti molti reperti provenienti dagli scavi di Santo Mola e Monte Sannace, antichi insediamenti peuceti.

I reperti sono ascrivibili a diversi periodi e vanno dal neolitico all'età del ferro; compaiono armi, fibule, statuine fittili, ceramiche, parti di armature.

La Chiesa Madre di Gioia del Colle risale all'XI secolo e venne fatta costruire da Riccardo Siniscalco, colui che fece ampliare per la prima volta il castello. La chiesa originaria, tuttavia, subì la devastazione di un grave incendio nel 1764.
Durante lo stesso anno, la chiesa fu ricostruita e dedicata alla Beata Vergine. Numerosi sono gli affreschi conservati ed affascinante è la cripta nella quale è conservata la sepoltura del principe Carlo III de' Mari. La pianta del centro storico è rimasta esattamente come fu pensata originariamente, sebbene molte strutture abbiano cambiato radicalmente aspetto nel corso dei secoli.

Fra gli elementi più caratteristici è necessario riportare gli archi, che accoglievano nelle corti interne delle case gioiesi e sono spesso sormontati da edicole e stemmi araldici, appartenenti alle antiche famiglie che abitavano le case a corte. Passeggiando nei vicoli del centro storico si incontrano anche la bella Chiesa di San Rocco, che conserva un'interessante statua del Santo, attribuita a Stefano di Putignano e l'ex convento francescano.

Nei pressi di Gioia del Colle è possibile godere di una natura tipicamente mediterranea, dominata da specie arboree quali l'ulivo secolare, le ginestre e frequentemente interrotta da zone adibite a pascolo o dai frequenti ma poco estesi vigneti. Interessante è l'oasi WWF Boschi Romanazzi, che sorge nella frazione Marzagaglia, nei pressi di Monte Rotondo e della sua antica cava dismessa.

L'area è protetta dal WWF dal 2007 per la ricca biodiversità della flora e della fauna ivi conservate. Ad una manciata di chilometri dal centro cittadino, sorge anche il Parco archeologico di Monte Sannace, situato in direzione Turi.

Gli scavi hanno evidenziato i resti di un abitato di pertinenza degli antichi Peuceti databile al X secolo a.C., che potrebbe coincidere con l'antica Thuriae, più volte citata da Tito Livio, ma non ancora identificata. L'antico abitato era posto sulla sommità del colle, a circa 380 metri sul livello del mare, in una zona che permetteva di avvistare gli eventuali avvicinamenti di popolazioni nemiche.

L'insediamento venne abbandonato gradualmente a partire dalla romanizzazione della Puglia, poiché il territorio in questione si ritrovò escluso dalle arterie di comunicazione che i romani scelsero di potenziare. La cittadina perse importanza e rimase disabitata per lunghi secoli, finché sulla sommità del colle non venne eretta una chiesa dedicata a Sant'Angelo, databile al 1087.

Castello Svevo
Teatro
chiesa madre
Chiesa Sacro Cuore
Chiesa Purgatorio

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