Visitar Faeto, cosa vedere e cosa fare

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 Fra i boschi e la natura dei monti dauni, sorge Faeto, un borgo adagiato alle falde del Monte Cornacchia e circondato da meravigliose faggete. L'abitato conta poco più di 600 abitanti ed è situato nella provincia di Foggia, in quella regione che da millenni viene chiamata Daunia, lì dove la pianura foggiana si increspa e raggiunge medie altitudini, che donano al clima sfaccettature più continentali ed invernali.

Faeto è poco distante dal confine con la Campania e si inerpica fino a 860 metri sul livello del mare, altezza che ne fa il comune più alto dell'intera regione Puglia. Dalle vette circostanti sono visibili il dirimpettaio promontorio del Gargano, il golfo di Manfredonia ed il Tavoliere delle Puglie.

Le origini di Faeto affondano le radici in epoche lontane e per conoscerle, bisogna tornare indietro almeno al 1200, quando i Saraceni assediavano Lucera. A quel tempo, una guarnigione di soldati venne inviata da Carlo d'Angiò a sostegno degli assediati, cosicché durante il viaggio i militari scelsero di accamparsi presso una vicina abbazia benedettina.

I soldati di stanza a Faeto introdussero il loro dialetto ed ancora oggi la parlata locale mostra chiare inflessioni provenzali, tanto da costituire una singolare ed unica isola linguistica. Insieme al vicino centro abitato di Celle San Vito, Faeto forma un'isola linguistica franco provenzale che è stata spesso oggetto di studio. 

L'eredità linguistica franco occitana è anche il tema del museo etnografico che sorge al centro del paese. Il cuore del borgo è costituito dalla Chiesa Madre, risalente al 1500 ed incassata negli stretti e tortuosi vicoli del centro storico. 

A pochi metri dalla chiesa sorge il belvedere, dal quale si abbraccia un panorama di grande bellezza che accompagna la vista fino al mare. I vicoli del borgo sono caratterizzati dalla pietra viva con cui sono realizzate la maggior parte delle strutture e dagli ingressi delle abitazioni inquadrati da meravigliose arcate.

Il museo etnografico è stato allestito nei locali della cosiddetta Casa del Capitano, la residenza del governatore del paese, nella quale, secondo alcune tradizioni locali, si era stabilito il locale capo dei briganti. Il tema portante della struttura museale è la vita rurale che i contadini conducevano, insieme alle tante testimonianze di carattere materiale che sono arrivate fino ai giorni nostri.

Gli attrezzi destinati alla coltivazione della terra, alla raccolta del grano, all'allevamento del bestiame e alla lavorazione dei metalli, sono i protagonisti di una mostra gratuita per tutte le fasce d'età.

Faeto è anche meta di interesse naturalistico. Immersa nei boschi di querce, faggi e latifoglie che caratterizzano gran parte dei rilievi posti al confine tra Puglia e Campania, la zona è ricca di acque e sorgenti, che sgorgano tra i colli che la contornano. Particolarmente belle sono la fontana di Sciurtone, la Fontana di Coppi e la Fonte di San Vito. Diversi sono anche i sentieri adatti al trekking, che interessano l'intera zona dei monti Dauni, alcuni dei quali fanno tappa a Faeto.

L'itinerario Faeto- Monte Cornacchia- Biccari è lungo 4 km e collega i due comuni attraverso l'area di Monte Cornacchia, caratterizzato da un'area boschiva spontanea e dalla presenza di un Mulino ristrutturato di recente, detto Le Cesi Macchia Farina. 

Lungo il percorso è presente anche un'area pic-nic e giunti sul punto più alto di Monte Cornacchia, è possibile godere dello spettacolo offerto dal panorama sul Tavoliere delle Puglie. Un secondo percorso tange il bosco Difesa di Faeto, l'alto corso del Torrente Feudo e raggiunge l'area dell'Orto Botanico

L'intera zona è bene attrezzata ed è meta di numerosi escursionisti ed amanti della natura. Il borgo di Faeto è uno dei tanti paesi dal fascino e dalle caratteristiche medievali che puntellano le alture dei monti Dauni.

Le tradizioni culinarie di queste zone rispettano le abitudini più antiche e riportano ai sapori genuini dei tempi che furono. A Faeto, è facile essere avvolti dal profumo dei fantastici salumi prodotti in zona, tra cui spicca il prosciutto crudo, unico per metodi di lavorazione e per stagionatura, caratteristiche che riescono a regalare al prodotto finito un sapore inconfondibile. Il microclima, l'altitudine e l'umidità confezionano un prosciutto senza confronti.

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