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Visitare Castelluccio Valmaggiore, cosa vedere e cosa fare

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In provincia di Foggia nei pressi dei Monti Dauni, a pochi chilometri dal confine con la Campania, sorge il caratteristico borgo medievale di Castelluccio Valmaggiore.

Il piccolo comune è la meta ideale gli appassionati degli itinerari naturalistici e della tradizione enogastronomica.

Lontano dai grandi circuiti turistici, la località offre la tranquillità della campagna unita alla storia secolare, testimoniata dalla presenza di chiese antiche e dai resti di monumentali costruzioni. Infatti, il nome del paese trae origine dall'imponente castello bizantino, edificato nell'anno 1000, di cui rimane una delle torri medievali, alta 20 metri. La struttura difensiva era posta così in alto da potere controllare tutta l'ampia vallata sottostante, dove scorre il torrente Celone.

La bellezza del paesaggio invita alla scoperta di Castelluccio Valmaggiore, con le sue piccole vie e vicoli che raccontano le vicende di un lontano passato. L'ampio panorama circostante si può apprezzare dalla terrazza della torre mentre passeggiare per il centro storico, è un'occasione per conoscere l'antica tradizione degli scalpellini. Finestre e portali sono spesso decorati e lavorati con la pietra, testimoniando una realtà oramai andata perduta.

L'edificio religioso più importante è la Chiesa di San Giovanni Battista, patrono di Castelluccio Valmaggiore. L'annuale celebrazione è un evento importante per il borgo e viene organizzata ogni 24 giugno. L'opera in muratura è stata costruita sui resti del castello bizantino, il tetto in legno sovrasta l'unica navata e le vetrate sono decorate con scene tratte dalla vita di Cristo.

Un'altra chiesa di interesse culturale è quella dedicata a San Rocco, compatrono dell'abitato, poco e niente rimane del primo complesso religioso che venne abbattuto nel 1952. Durante alcuni recenti lavori è stata rinvenuta una lastra con iscrizioni latine, risalente al 1787. Una delle residenze più importanti e recentemente restaurate è il cosiddetto Palazzo del Conte, sede della nobile famiglia Lanigro, nel XIX secolo. Il prospetto principale è in pietra ed è lavorato con la tecnica della bugnatura, in uso nel Settecento.

Gli appassionati della buona cucina visitatori possono assaporare e degustare le ricette tradizionali e i prodotti tipici di queste zone. Le orecchiette, i taralli e gli insaccati sono alcune delle pietanze, ancora lavorate artigianalmente, da assaggiare per ritrovare sani e genuini sapori. Inoltre, durante l'anno vengono organizzate diverse manifestazioni, come ad esempio: la sagra della pasta a mano ad agosto oppure la sagra delle pettole e dell'olio che si svolgono entrambe, nel mese di dicembre.

Il Centro Visite del Celone è un'ottima opportunità per scoprire la fauna e la flora delle aree circostanti al fiume, nell'apposita sezione denominata Vivarum. Da questo punto è anche possibile raggiungere il Monte Felice che si erge sopra la vallata, ricoperto di boschi, alberi di castagno e querce. Rose canine, primule, ranuncoli, veroniche e ciclamini sono alcune delle numerose specie di fiori che crescono a partire dalla primavera, proseguendo fino all'autunno. Merita di essere visitata l'Area Protetta Lago Pescara - Monte Cornacchia - Bosco Cerasa che propone diversi servizi e attrezzature.

Il territorio ricade alle pendici del Monte Sidone, alto 1151 metri. Una posizione unica per ammirare l'intero paesaggio che comprende le cime appenniniche più alte della Puglia. La riserva offre differenti escursioni ed itinerari, per conoscere i vari ecosistemi presenti in questi ambienti. Il lago Pescara, il Bosco della Cerasa, il Boschetto, l'Orto dello Zolfo e Monte Cornacchia sono le località che definiscono e impreziosiscono i dintorni di Castelluccio Valmaggiore.

Un altro luogo d'interesse naturalistico è il Rifugio Difesa, un tempo impiegato per ospitare i pastori, era utilizzato per la pastorizzazione del latte. Da questo punto è facile incamminarsi su i sentieri che conducono all'interno della area boschiva, denominata Difesa Grande. Una vasta zona che ricopre l'intera superficie di 130 ettari, dove si trova il sito d'interesse geologico conosciuto con il nome di LameTurchine. 

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